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A Salviato la 24a edizione. Bis di Canè al Trofeo TAG Heuer Barozzi

30 Gennaio 2012
A Salviato la 24a edizione. Bis di Canè al Trofeo TAG Heuer Barozzi
Comunicato Stampa n° 4 - Madonna di Campiglio TN, 23 gennaio 2012
A Salviato la 24a edizione. Bis di Canè al Trofeo TAG Heuer Barozzi
Sono Ezio e Francesca Salviato, padre e figlia provenienti da Varese, ad iscrivere il loro nome nel
prestigioso albo d'oro della Winter Marathon, prendendosi anche una rivincita contro la sfortuna dopo che,
a poche ore dal via della scorsa edizione, avevano dovuto rinunciare alla partecipazione per un guasto alla
medesima Lancia Aprilia del 1939 con la quale si sono imposti quest’anno davanti agli altri 158 equipaggi al
via. Secondo e terzo posto per i piloti ufficiali del Museo Storico Alfa Romeo: Alessandro Gamberini (Alfa
Romeo Giulietta TI del 1962) ha preceduto infatti al traguardo Fabio Salvinelli (Alfa Romeo Giulia TI Super
del 1964). Settimi ed ottavi i primi equipaggi interamente bresciani in classifica, rispettivamente Cavagna-
Bossini (Alfa Romeo Giulietta Spider, 1960) e Cibaldi-Costa (Porsche 356 SC Coupé, 1963): terzi Lorenzo e
Mario Turelli (figlio e papà) che hanno portato la Austin Healey 100 BN1 del 1954 alla 14a posizione nella
classifica generale.
Il tweet della gara. Si entra nel vivo alle 14.00 di venerdì quando la Fiat 508 S Balilla Sport del 1932 di
Spagnoli-Parisi, con il numero 1 sulle fiancate, ha lasciato Madonna di Campiglio sotto qualche fiocco di
neve per affrontare oltre 400 km. di strade intervallate da 40 prove cronometrate, 5 controlli orari ed 1
controllo a timbro; 11 gli equipaggi non verificati tra cui il vincitore della Mille Miglia 2011 Giordano Mozzi
che ha rinunciato alla gara per una indisposizione: per lui e per la moglie Stefania la sfida con la notte dei
chiodi è per il 2013.
Dopo le prime 9 prove cronometrate poste fra Carciato e Caldes erano Canè-Rossi a balzare al comando
con 30 penalità (depurate dello scarto della PC peggiore fino a quel momento e calcolando il
coefficiente), davanti a Bresciani-Perletti (Alfa Romeo Giulia 1300 TI, 1967) con 40, Arzoni-Gregori (Fiat
850 Spider, 1968) con 45 e Salvinelli-Gastaldi con 54. Quinta piazza per la Morris Mini Cooper S del 1968 di
Aliverti-Maffi (59) a pari merito con Rampello-Migliorati (MG A, 1955). Stessa situazione di parità per
Gamberini-Fanti e Cavagna-Bossini, appaiati in settima piazza a 66, davanti alla famiglia Salviato, in nona
posizione con 71 seguita a 76 dagli altri varesini Crugnola-Vida (Triumph TR3A del 1958).
Dopo le tre impegnative prove sul Passo Palade e le quattro nel moderno centro di guida sicura Safety Park
di Vadena (nei rilevamenti in pista solo 8 centesimi per Canè!), la classifica si movimentava e alla PC 16 era
ancora il driver bolognese a rafforzare la sua posizione con 72 penalità tallonato da Salvinelli (102) mentre
ottimo terzo era l’equipaggio bergamasco Bresciani-Perletti (112) seguito a 5 centesimi dalla Fiat Morettini
508 S del 1936 di Riboldi-Guerini e dal top driver Rampello con 129. Sesta posizione a 133 per Aliverti e il
cremonese Arzoni che staccavano di 2 penalità l’Aprilia di Salviato. Gamberini scivolava in nona posizione
con 149 appaiato a Mario Sandrolini Cortesi, bravo a portare nella top ten la bella Citroen 11 AL Roadster
del 1937.
Lasciata Bolzano i concorrenti si dirigevano sul Passo Lavazè dove il freddo (-9,5°) e un po’ di neve caduta
nel primo pomeriggio rendevano l’asfalto scivoloso. Dopo i rilevamenti cronometrici di Tesero, Ziano di
Fiemme e la sosta di Canazei, la classifica provvisoria alla PC 26 (con l’annullamento della 17 e 18)
riconfermava il primo posto di Canè (127) con il tenace Salvinelli ancora 2° ma molto staccato (185) e
Salviato sul podio a 192, davanti all’altro pilota del Museo Storico Alfa Romeo con 201 penalità a pari
merito con Riboldi. Rampello scivolava in sesta con 212, Aliverti era settimo a 237, Cavagna ottavo
staccato di 3 centesimi a precedere con 252 la Lancia Aprilia del 1939 dei genovesi Scotto-Corradi Rolla,
autori di una bella rimonta con i mantovani Lui-Vicchi (Fiat 1100/103, 1953) a chiudere in decima posizione
con un totale di 257.
La neve cambiava completamente il panorama e le condizioni delle strade mettevano a dura prova gli
equipaggi, chiamati ad affrontare dieci prove scalando in rapida successione i passi Pordoi, Campolongo,
Gardena, Sella e Costalunga. Dopo la PC numero 36 Canè si confermava leader della generale (287) con
Salviato a 324 che superava Salvinelli (solo quarto a 354), e Riboldi-Guerini ottimi terzi con un totale di 333.
Dal quinto al settimo posto erano Rampello (369), Gamberini (377) e Cavagna (386) a controllarsi a vicenda
seguiti da Crugnola (404), Lui (405) e Aliverti (412), mentre Armando Fontana, navigato da Giovanni Adorni
(Porsche 911 T, 1968), si affacciava in undicesima posizione distanziato di 3 centesimi. Al controllo orario di
Carezza Giuliano Canè, favorito per la vittoria finale viste le classifiche parziali, commetteva un errore
transitando con due minuti di ritardo, imitato da Spagnoli e da Rampello, che ne pagava uno.
Rimanevano da affrontare le ultime quattro prove quando Alberto Riboldi era costretto al ritiro tamponato
da una vettura civile, mentre la fitta pioggia dell’inizio salita verso la Mendola si trasformava in neve. La
classifica prendeva la sua forma definitiva: Salviato metteva le mani sulla vittoria con 360 penalità,
Gamberini finiva secondo a 400 davanti a Salvinelli, terzo con 428. Il parmense Fontana finiva
sorprendentemente quarto a 450 mentre in quinta piazza chiudeva Crugnola distanziato di 3 centesimi a
precedere di 2 centesimi Mauro Clerici e Deborah Restelli (Porsche 356 SC Cabriolet, 1965), risaliti di sei
posizioni negli ultimi quattro rilevamenti. Settimo si riconfermava l’equipaggio Cavagna-Bossini con 458
davanti a Michele Cibaldi (473), con Aliverti a 477 e Lui a 483 che si scambiavano il nono e decimo posto:
Rampello-Migliorati, penalizzati dall’errore di transito al controllo orario, scendevano al diciottesimo posto
poco davanti a Canè che chiudeva ventesimo. La fitta nevicata iniziata sulla Mendola si protraeva fino al CO
di Folgarida e al Controllo Timbro finale di Madonna di Campiglio, dove le vetture trovavano sull’asfalto
oltre 15 centimetri di neve.
L'ex pilota di Formula 1 Ivan Capelli e oggi “voce” del mondiale nelle telecronache Rai ha ringraziato Volvo
“che mi ha dato la possibilità di partecipare a questa bellissima gara su una PV 544 del 1965. Devo
ammettere che è stato più impegnativo del previsto. Oltre alle difficoltà di guida su neve e ghiaccio, queste
competizioni richiedono massima concentrazione da parte di pilota e navigatore. Io e Gianni Lenzi abbiamo
guidato per dodici ore consecutive, senza distrarci un attimo per non perdere la strada e per non
accumulare troppe penalità nelle prove cronometrate”: per loro un ottimo 50esimo posto assoluto, mentre il
Senatore Filippo Berselli (Porsche 356 SC Coupé, 1963) ha occupato la 86a posizione finale. Robert ‘Bob’
Paltrow, zio dell’attrice hollywoodiana Gwyneth, ha diviso l’abitacolo della Austin Healey 100 BN1 del 1955
con Angelo Pontiroli e ha terminato con soddisfazione al 105° posto la sua prima esperienza alla Winter
Marathon.
La Ermini 1100 Sport del 1952 di Emanuel Piona e Geronimo La Russa concludeva al 94° posto mentre un
ritardo ad un controllo orario costava a Giuseppe Lunardi (Austin Healey 100 BN1, 1953) il mancato
inserimento nella graduatoria finale.
Nella classifica riservata agli equipaggi femminili, successo di Laura Bonzi e Federica Bignetti Bignetti che
sulla rara Abarth 1000 Bialbero sono giunte 80esime assolute.
Nella speciale classifica riservata agli stranieri successo dei canadesi Brian Harper e Matthew Bubbers su
Porsche 356 C Cabriolet del 1964 mentre nella sfida per Scuderie CSAI (l’ambitissimo modellino realizzato
da Co.Fe.Mo.) la vittoria è andata alla bresciana F.M. (presente con ben 20 equipaggi) davanti ai mantovani
del ClassicTeam e agli altri “cugini” bresciani della Emmebi 70.
“Devo fare i complimenti a tutti i partecipanti” ha affermato il presidente del comitato organizzatore Roberto
Vesco “visto che nonostante le evidenti difficoltà metereologiche, non si sono arresi e hanno proseguito con
grande determinazione. La viabilità della provincia di Bolzano aveva indicato disagi abbastanza lievi ma
probabilmente il vento ed il freddo hanno aggravato la situazione”. Ben 38 delle 40 prove cronometrate
previste si sono svolte regolarmente: solo un problema tecnico alle apparecchiature di rilevamento dei
tempi ha costretto la direzione di gara ad annullare due prove. Per Andrea Vesco “E’ doveroso ringraziare
tutti gli Ufficiali di Gara (forniti da Pinè Motori) ed i Cronometristi della sezione Brixia Crono che, nonostante
le proibitive condizioni, hanno svolto il loro lavoro in maniera egregia”. Ancora utilissimo in direzione gara il
servizio offerto dall’OBU (On Board Unit) della N-eXT collocato su tutte le vetture in gara, sia dei concorrenti
che dell’organizzazione: al direttore di gara Vittorio Galvani sono giunte solo una ventina di chiamate di
soccorso, tutte per allarmi meccanici.
I trofei sul laghetto ghiacciato. Nel pomeriggio la manifestazione è proseguita in diretta su Teletutto
(visibile anche in streaming) con il Trofeo MotorStorica, riservato alle vetture anteguerra scoperte, nel quale
si è imposto ancora (dopo il successo del 2011) l'equipaggio Sandrolini-Venturi su Citroen 11 AL Roadster
del 1937 (tempo 48”.09) davanti a Spagnoli-Parisi (Fiat 508 S Balilla Sport del 1932) e all'altra Citroen 7C
Cabriolet di Bonfante-Morellato. E' stato poi il momento del Trofeo TAG Heuer Barozzi, riservato ai primi 32
equipaggi classificati della Winter Marathon, nel quale ha primeggiato per il secondo anno consecutivo la
Lancia Aprilia di Giuliano Canè (quest’anno navigato da Gianmarco Rossi) davanti alla Porsche 356 C di
Guido Barcella e Ombretta Ghidotti e alla Innocenti Mini Cooper di Andrea Belometti e Federico Passi che
hanno soffiato il podio a Salviato. Per i primi 3 classificati in premio un orologio TAG Heuer Carrera Formula
1 e un portachiavi Gucci offerti dai gioiellieri bresciani Orietta ed Ennio Barozzi.
Le premiazioni. In serata le premiazioni al PalaCampiglio: a fare gli onori di casa l’Assessore al Turismo del
Comune di Ragoli Tullio Serafini e il Vice Sindaco di Pinzolo Walter Vidi. Marco Masè, Presidente dell’APT
Madonna di Campiglio-Pinzolo-Val Rendena, ha offerto una settimana di vacanza ai vincitori e un week-end
ai primi tre equipaggi bresciani (Cavagna-Bossini, Cibaldi-Costa e Turelli-Turelli). Riconoscimenti anche per
Porsche Italia Classic Team, Museo Storico Alfa Romeo e Squadra Corse Volvo a cui è stato conferito un
premio di Ruote Borrani per la partecipazione alla gara in forma ufficiale. Valli-Castelli, 33esimi assoluti e
primi degli esclusi nella sfida del pomeriggio sul lago ghiacciato, si sono consolati con un Realtimes 2 con
pressostato della Blizz Timing mentre Canè, vincitore della Power Stage ERGO (l’appassionante prova
spettacolo numero 1), si aggiudicava il cronometro multifunzione Blizz C-200.
Dopo i ringraziamenti ad Autorità, Sponsor, Forze dell’Ordine, Commissari CSAI e collaboratori, la serata si
è conclusa con la cena di gala con il sorteggio di un cronometro meccanico TAG Heuer, una bottiglia da
tre litri di Amarone della Valpolicella Fumanelli, la riproduzione da collezione di una pistola di Davide
Pedersoli e una mountain bike Yakari.
In collaborazione con il Casinò di Campione sono stati allestiti tre tavoli per intrattenere gratuitamente i
presenti che con un po’ di fortuna hanno potuto vincere gadget e premi offerti dalla sala da gioco al confine
con la Svizzera.
L’arrivederci è per l’edizione 2013 che celebrerà il 25° anniversario della Winter Marathon, mentre Vecars
ora è già al lavoro per il Franciacorta Historic del prossimo 6-7 aprile.



classifica_finale_winter_2012.pdf



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